sabato 23 febbraio 2008

RINGRAZIAMENTI:
KATIA, DIMITRI, ROBY DE "L'OFFICINA"; MATTIA E GAETANO DEL "QUEEQUEG TATTOO"; I MIEI AMICHETTI CHE HANNO LETTO IL BLOG E...GLI è PIACIUTO!; IL MIO BOY CHI HA ACCOMPAGNATO ALLA CONVENTION; PILLI CHE HO ASCIUGATO PER IL COMPUTER; PAOLA CHE MI HA SEMPRE SEGUITO; TUTTI QUELLI LE CUI BRACCIA, GAMBE, SCHIENE COMPAIONO IN QUESTO BLOG;
GRAZIE!!

2 commenti:

Ca' ha detto...

E morì con un felafel in mano, il film con uno dei personaggi più azzeccati della filmografia mondiale, il biondo semi-muto "Sono tutti molto, molto in forma".

Scusa l'intrusione, ma non sono molti quelli che hanno visto e apprezzato "E morì con un felafel in mano"

Anonimo ha detto...

Oscar Wilde diceva che :"la moda è talmente brutta che bisogna cambiarla ogni anno".., Il termine "tatuaggio" indica un segno inciso indelebilmente nella pelle....l'esatto contrario della moda. Ricordo la tua visita e la tua insistenza nel chiedermi conferma della tue tesi e ricordo di avere pazientemente e educatamente cercato di farti capire che non le condividevo e di spiegarti il perchè. Ho cercato molto sinteticamente di farti capire quanto sia antico, multiforme e vasto il mondo del tatuaggio e che considerarlo una decorazione del corpo "alla moda"significa non aver capito proprio niente .... del tatuaggio ( per questo ti ho regalato il mio "Dizionario del tatuaggio". Per esempio non hai capito che chi lavora in un tattoo studio è profondamente consapevole della responsabilità che comporta l'incidere un segno indelebile nella pelle di una persona,ed è impegnato a capire cosa esattamente voglia, a cercare di esprimerlo nel modo più puntuale e preciso prima iconogaficamente e poi tecnicamente. Cioè un tatuatore e i suoi collaboratori sono molto occupati e concentrati a preparare disegni per i clienti..... quando non stanno tatuando.... Ti ho svelato il mistero di cosa faceva "il sig Fercioni" quando non stava tatuando "in vetrina"... Un cartello sulla porta dice che il museo è visitabile su appuntamento proprio perchè vogliamo avere tempo da dedicare a chi vuole visitarlo... per fargli vedere e capire le cose che vi sono esposte: la provenienza dei disegni e degli strumenti ,le diverse simbologie iconografiche e le tecniche usate da culture diverse,... e anche il significato di tette e culi , di Goethe e di Ruppert e di tutte le cose da quelle serie a quelle meno serie... (le uniche che sembra che tu abbia notato e non capito!).
Mi ricordo la tua visita perchè mi aveva colpito la determinazione della tua non-disponibilità a voler sapere e del tuo insistere nel sostenere le tue tesi senza preoccuparti di verificare se fossero valide o meno. Ci ho provato lo stesso......Luisa Gnecchi Ruscone